Grappe

Per fare una buona grappa bisogna prendersi del tempo. Si usa la vinaccia ovvero le bucce dell’uva dopo che questa è stata spremuta per preparare un sedimento che deve sedimentarsi almeno per sei settimane. Dopo possiamo cucinarlo nei alambicchi in rame.

Lo zampillo di grappa deve essere molto sottile. I primi due decilitri non sono buoni e non li usiamo. Dopo esce la grappa con minimo 45% d’alcol e alla fine cosiddetto “dimovec” che deve essere cucinato di nuovo. Miro prepara circa 100 litri di distillato all’anno che poi usa per riempire boccette di vetro in cui la grappa riposa ancora per tre anni. “La grappa deve essere salutare, armonica e di un gusto che rimane in bocca per lungo tempo,” spiega Miro sapendo perfettamente che un buon distillato è la base per ottenere buoni liquori.

Dopo tre anni il distillato alcolico si trasforma in grappa con la frutta aggiunta. I distillati più buoni devono maturare per altri tre anni. Versiamo la grappa nelle bottiglie con i fichi, il prugnolo selvatico, il corniolo, i lamponi, i fiori di tiglio o le noci e lasciamo che maturino con il tempo.